La Storia
La graziosa località di Civitella, fino al 1891 era capoluogo di tre comuni: Civitella, Mortano e Predappio.
Essa s'eleva a 238 metri sul livello del mare e dista circa trenta chilometri da Forlì, sulla provinciale della vallata del Ronco che percorrendo la foresta di Campigna, conduce a Santa Sofia, Mortano.
Sorge a destra del fiume Ronco-Bidente e alle falde del colle Girone. Scriveva Emilio Rossetti alla fine dell'ottocento: "Dove questo fa una rapida rivolta e dove riceve il torrente Filippo, che si attraversa sopra un arditissimo ponte prima di entrare in paese dalla parte di Forlì".
Dell'antico castello di Civitella rimangono pochi resti: la torre, ricostruita in stile gotico, ha l'orologio installato nel 1842 che sostituisce l'altro ricordato fin dal 1554.
Questa località è menzionata nel 996 quale possedimento della Chiesa di Ravenna, poi divenne feudo dei conti di Giaggiolo che persero nella cd. battaglia di Civitella (1276).
Passò ai Manfredi di Faenza e poi a Malatesta (1462) e, dopo alterne vicende, a Napoleone Orsini e ai veneziani del duca d'Urbino.
Nel '500 subì il saccheggio da parte della soldataglia del Conestabile di Borbone, in marcia verso Roma; altro saccheggio ebbe luogo nel 1642 da parte dei soldati di Odoardo Farnese, che transitavano per questi luoghi diretti a Castro, in Toscana, che volevano conquistare.
Al centro della vallata del Bidente, dove il corso del fiume si restringe, s'incontra Civitella, il cui nome deriva dal latino Civitatula (cittadella - piccola città).
Ancor oggi è cittadina piccola di nome e di fatto, ma di estremo interesse storico (il castello) e religioso (il Santuario della Madonna della Suasia).
La zona più interna del paese è il cuore antico del paese che affonda i propri ricordi fin nel X secolo.
L'abitato iniziale di Civitella era compreso infatti entro la cinta muraria castellare bastionata. Vissuta per lungo tempo all'ombra della potente Abbazia di S.Ellero di Galeata e contesa fra le signorie che si disputavano i castelli, anche Civitella subì assedi e distruzioni, dovute, queste ultime, anche a terribili terremoti.
Nel XV se., con l'estinguersi delle signorie, Civitella, città di confine tra Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, venne assorbita dalla Chiesa.
Il 14 marzo 1785, il Granducato di Toscana si rivolse alla Santa sede per ottenere la soppressione del Nullius di S.Ellero di Galeata e la consegna delle parrocchie situate nei terreni dello Stato Pontificio, 12 compresa Civitella, furono aggregate alla diocesi di Bertinoro.
The pleasant town of Civitella was, till 1891 chief town of three communes: Civitella, Mortano and Predappio. It is 238 metres above sea level and it takes about thirty minutes to get there from Forlì, on the provincial road of the Ronco Valley which going through the Campigna forest, leads to Santa Sofia, Mortano.
It rises on the right of Ronco-Bidente river and on the slopes of colle Girone. Emilio Rossetti at the end of the ninth century wrote:"Dove questo fa una rapida rivolta e dove riceve il torrente Filippo, che si attraversa sopra un arditissimo ponte prima di entrare in paese dalla parte di Forlì".
Only few remains of the ancient castle of Civitella are left: the tower, entirely rebuilt in gothic style, has got a clock which was installed in 1842, replacing the other one which was dated to 1554.
This locality is mentioned in 996 as a property of the church of Ravenna, later it become feud of the counts of Giaggiolo; but they lost it in the battle of Civitella (1276).
It passed to the Manfredi of Faenza and later to Malatesta (1462) and, after several events, to Napoleone Orsini and to the veneziani of the duke of Urbino.
In the VI century it was put to sack by the undishiplined soldiery of the Conestabile of Borbone, going towards Rome; it was again put to sack in1642 by the soldiers of Odoardo Farnese while they were going to conquer Castro, in Tuscany.
In the centre of the Bidente valley, where the river becomes smaller, we find Civitella, whose name derives from the latin Civitatula ( cittadella - little town)
Till today,it is a small town , but the very important castle and the Santuario della Madonna della Suasia deserve our attention either from the historical or religious point of view.
The inner part of the city is the ancient heart of the town which is dated about to X century.
The primary village of Civitella was in facts included in the bastioned building city walls.
It has lived under the power of the Sant'Ellero of Galeata Abbacy for long and it has been contended by the seignory which quarreled for the castles. Civitella was subjected to sieges and destructions which depended on terrible earthquakes, too. In the XV century, in consequence of the extintion of the siegnories, Civitella , which was confined between the Stato Pontificio and the Granducato di Toscana, was absorbed by the Church.
The 14 March of 1785, the Granducato di Toscana addressed the Santa Sede in order to obtain the abolition of the Nullius di S.Ellero di
Galeata and the twelve parish churches -Civitella included- which were located in the Papal State's lands,were joined to Bertinoro's dioceses.